One Room: Anime s1 ep2 Hanasaka Yui fa una promessa

INTRODUZIONE
Oggi, dopo diverso tempo, torniamo al commento di One Room.
La serie è un anime del 2017, che si basa sull’uso dei cortometraggi animati.
Attualmente la produzione è ferma a due season da 12 episodi di pochi minuti l’una.
La storia è di stampo romantico / slice of life, ogni season al suo interno è divisa in 2/3 piccoli archi narrativi.
Ognuno dei quali avrà come protagonista una ragazza diversa che tenterà di esprimere i propri sentimenti.
L’attuale main character è Hanasaka Yui, giovane studentessa appena trasferita in città, che cercherà di entrare all’università di Tokyo.
Per farlo, chiede aiuto al nostro ragazzo protagonista.
Il giovane studente è muto e l’azione si svolge in prima persona.
La cosa riprende un po’ lo stile di una visual novel / dating sim creando l’illusione che il protagonista sia lo stesso spettatore.
Per quanto riguarda la parte di scrittura abbiamo Eiji Mano, mentre alle animazioni della prima serie abbiamo il caro Studio Typhoon Graphics (che a partire dalla seconda serie, questo studio verrà sostituito dallo Studio Zero-G) di cui vi ho già parlato recentemente per altri suoi lavori sempre nel campo dell’animazione e dei cortometraggi.

(Psssss hey tu, si dico a te, ti scrivo dal futuro e questo anime sarà la causa dell’estizinzione umana, da dove vengo io la gente ha smesso di uscire con persone reali e ha iniziato guardare solo ragazze cute 2D con il visore a realtà aumentata, Stile Futurama con il robot di Lucy Liu, hai presente?)

(Alla fine trovate il link agli altri episodi)

COMINCIAMO
(Già dai titoli di questi episodi si può più o meno intuire il succo della puntata.)
La scena iniziale mostra la nostra Yui recarsi a casa del suo vicino di casa per qualche ora di studio e ripasso degli argomenti per il test di ingresso.
Anche se la ragazza si impegna ed ha talento, l’università è dura, le nozioni da sapere non sono mai abbastanza e anche l’argomento più banale non può e non deve essere trascurato.
La cosa richiede sempre molto tempo e mentre i due studiano le ore passano.

Durante le occasionali pause, la ragazza non perde occasione per lodare il proprio insegnante ed arrossire a più non posso per ogni singola cosa.
(Fossi in lei un controllino alla circolazione lo farei, ma così, per sicurezza)

Una volta finito il tempo a loro disposizione e con il buio che ormai ha preso il controllo della giornata, i due si separano.
Prima di andare la ragazza ha un’ultima richiesta, vorrebbe incontrare ancora il nostro protagonista/spettatore e studiare nuovamente con lui.
(O almeno ho immaginato che gli abbia chiesto una cosa del genere, in realtà non c’è stata risposta, sembrava di vedere Dora l’esploratrice quando fa le domande e si da le risposte da sola)

Il tempo che i due passano distanti in realtà è molto breve, infatti a causa di alcuni lavori alle tubature, la ragazza rimane senza acqua per la doccia.
Cosa fare?
Ovvio, andare a fare espressioni ambigue dal proprio vicino ed invitarlo ad andare ai bagni pubblici.
(In Italia non esistono strutture del genere, ma in Giappone sono ancora diffuse, si tratta di grandi complessi, solitamente divisi in due grandi stanzone, una per i maschi una per le femmine, che permettono a tutti di insaponarsi, lavarsi e poi mettersi a mollo in grandi vasche per ripulisci e rilassarsi con il classico bagno giapponese)

Una volta arrivati alla struttura, la ragazza continua la sua manovra di avvicinamento tattico al cuore dello spettatore.
Dopo il bagno vorrebbe tornare a casa e fare una passeggiata insieme al protagonista.
Solito momento alla Dora, con lei che anche se non riceve risposta reagisce come se l’avesse fatto e ci spostiamo al bagno vero e proprio.
Un paio di versetti ed inquadrature tattiche e si passa all’esterno.

Sulla via del ritorno i due discutono del più e del meno.
L’arietta della sera è piacevole sulla pelle, soprattutto dopo un bel bagno caldo e rilassante.
Poco prima di congedarci ed andare a farci un bel sonnellino ristoratore, Yui ci confida tutto il suo iniziale timore e le insicurezze legate al cambio di città e vita.
Ma stando alle sue parole, (sempre stile Dora eh, quindi ho dovuto decifrare il tutto e potrebbero esserci delle incomprensioni) gran parte dell’ansia è stata superata proprio grazie all’aiuto del nostro protagonista.

(Questa è una delle magiche inquadrature che servono ad enfatizzare il “plot”)

CONSIDERAZIONI
Che dire, lo stile così marcatamente da dating sim non è che mi fa impazzire.
Ogni singola inquadratura, espressione e versetto viene estremizzato fino all’estremo per fornire un po’ di fanservice amoroso allo spettatore.
Immagino che però non sia una cosa di cui dovrei lamentarmi, è palesemente una serie creata per quello.
Vuole dare un senso di affetto e amore a quel tipo di spettatore che sogna di trovarvi davanti agli occhi una ragazza 2D super carina e premurosa, che per qualche motivo stravede ed è innamorata pazza per lui.
Quindi immagino che più che altro sia colpa mia che non rappresento il giusto target per una cosa del genere.
Ma va beneeeee, proviamo almeno a finire il primo arco e scopriamo se i due si mettono insieme e se la ragazza riesce a passare il test di ingresso per la facoltà di Tokyo.

(Per voi si fidanzano? oppure resta tutto mezzo sospeso e non ti dicono nulla? si baceranno? o il culmine dalla cosa sarà che si terranno la mano come i bimbi grandi?)

le animazioni fanno il loro lavoro, sono molto ma molto semplici e kawaii, ma rispecchiano lo standard e il character design delle altre opere di genere simile.
(P.S. la puntata ci ha insegnato una lezione importante, controllate SEMPRE se ci sono avvisi di lavori in corso o rischiate di trovarvi puzzolenti e senza la possibilità di fare la doccia, ovviamente il tutto a patto che non abitiate di fianco ad una ragazza super cute che abbia voglia di accompagnarvi ai bagni pubblici)

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(non so scrivere, faccio un sacco di errori e
non pubblico nessuna recensione, commento roba e basta)

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