Disney Silly Symphonies: Squadriglia Eroica

(Qui trovate un approfondimento sulle Sinfonie Allegre)

INTRODUZIONE
Continua il nostro viaggio nelle Silly Symphonies, la storica serie di cortometraggi di casa Disney che hanno cambiato per sempre il mondo dell’animazione, portando innovazione, originalità e tecniche di realizzazione mai viste prima.
Se non avete mai guardato queste perle, state tranquilli perchè ogni “puntata” è studiata per essere scollegata dalle altre e goduta appieno da chiunque.
(In ogni caso, se volete procedere con ordine e godervi il progressivo cambiamento dello stile Disney nel corso degli anni, qui trovate il collegamento al primo corto: “la danza degli scheletri“)
Questa volta il commento sarà incentrato su “Squadriglia Eroica“, conosciuto con il titolo originale di “Birds of a Feather“.
Nelle sale, il corto fu rilasciato i 10 Febbraio 1931, con regia di Burt Gillet e colonna sonora di Bert Lewis.

(Alla fine trovate il link agli altri corti della serie)

COMINCIAMO
Il cortometraggio si apre su un tranquillo laghetto pieno di splendidi cigni, trovarsi davanti a questa stupenda visione, potrebbe far guadagnare la pace interiore anche al più incazzato dei pendolari imbottigliato nel traffico dell’ora di punta.
Tutto bello, rilassante e magico no?
Eh no.
Dietro gli eleganti uccelli, compare la pecora nera del gruppo, il classico individuo che cerchi di evitare ma vuoi o non vuoi, te lo ritrovi sempre tra i piedi.
Il fanalino di coda nella formazione dei cigni, non è esattamente l’esempio migliore di grazia e compostezza.
Questo infatti, dopo essersi grattato con “garbo” le chiappe, (termine anatomico tecnico) finisce per ritrovarsi in testa un vecchio scarpone logoro scambiato per verme.

Passiamo oltre che è meglio.
Sulla riva del lago gli altri uccelli fanno sfoggio del loro piumaggio, abbiamo il pavone con la sua caratteristica coda a ruota e una coppia di uccelli lira (Menura novaehollandiae) con la coda che appunto, viene suonata come una lira.
(lo stumento musicale, non la lira intesa come soldi, quelli ormai sono fuori corso e non suonano più)

Dal terreno ci spostiamo verso gli alberi, qui come una sorta di struttura ad albero genealogico, possiamo ammirare tutta la struttura sociale dei pennuti.
Da quelli che nidificano sui rami più bassi e spogli a quelli che vivono a stretto contatto con le fronde superfiacili degli alberi.
Ci sono Colibrì, Gufi, Picchi e perfino un Cuculo (Cuculus canorus) che possiamo vedere intento a mettere in scena la sua peculiare strategia di parassitismo per rubare il cibo agli altri uccelli.

Questo ci porta direttamente alle galline e a mamma chioccia che insegue uno sfortunato lombrico con appresso tutta la sua schiera di piccoli pulcini.
Durante l’assalto, i batuffoletti di pelo, ancora piccoli ed imbranati nei movimenti, si trovano ad inciampare su praticamente ogni cosa.
Tanto che a una carta ci troviamo con un esercito di barattoli, tubi e scarponi con le gambe.

Tutto tranquillo, fino a quando questa normale scenetta familiare viene interrotta dal raid di un predatore.
Una grossa aquila, germisce con gli artigli uno dei poveri pulcini e lo porta via.
Anche se sembra tutto perduto, ecco che entrano in scena loro, gli eroi del pollaio, i giustizieri dei pennuti, gli incredibili fringuelli da battaglia.
Non stiamo parlando di qualche polletto preso a caso in giro, si tratta di ben 13 uccellini incazzati, motivati e pronti a tutto pre riprendersi il piccolo.
Non importa se il nemico è molto più grande e forte, grazie al gioco di squadra e alle virate aeree che X- Wing di Star Wars spostati proprio, il pulcino viene salvato e riportato tutto intero alla mamma e ai fratellini.

CONSIDERAZIONI
Ok, cortometraggio carino, meno balletti e canzoncine del solito, qui siamo più orientati sulla trama e sull’azione.
L’idea degli uccellini stile caccia da guerra è stata carina e dà una giustificazione al titolo.
Non so se il fatto dell’aquila volesse essere una sorta di piccola metafora a quella che era la situazione del tempo, o se semplicemente abbiano preso un pennuto grosso e caso e lo abbiano buttato dentro per fargli fare il cattivo.
In ogni caso, il tutto ha funzionato, sembre belle animazioni e costruzione generale che non lascia nulla al caso, altro pollice in su per la regia di Burt Gillet.

<– Corto Precedente | Corto Successivo –>

Se il post ti è piaciuto
Followami

Commenta
Lascia Like
Passa dai social
Grazie per la lettura

(non so scrivere, faccio un sacco di errori e
non pubblico nessuna recensione, commento roba e basta)

Lascia un commento

Sito web creato con WordPress.com.

Su ↑