KAPIBARASAN : Anime s1 ep1

(Qui trovate un approfondimento sulla serie)

INTRODUZIONE
Signori e signore siamo davanti a ciò che svolterà le vostre intere vite e che vi farà realizzare che tutto ciò che avete visto fino ad ora non aveva il minimo senso, ecco a voi KAPIBARASAN, un anime con regia di Tomohiro Tsukimisato e animazioni degli studi Shin Ei-animation e Lespirit, che attraverso i cortometraggi, parla di …… beh dei capibara.
(E di che altro se no?)

Intanto, prima di iniziare il commento, partiamo dal principio.
Magari non tutti conoscono questi buffissimi animali, quindi per cominciare, i capibara (Hydrochoerus hydrochaeris) sono i roditori più grandi al mondo.
Sono animali con un forte legame con l’acqua e sono nativi delle regioni dell’america del sud, anche se ora è possibile trovarli in diverse altre regioni del mondo.
A vederli sembrano dei mega castoroni, hanno una coppia di spessi denti che usano per masticare praticamente ogni cosa, praticamente da quando si svegliano a quando vanno a dormire, questi animali masticano qualcosa.
Il loro temperamento calmo e amichevoli gli permette di fare amicizia con praticamente ogni altro animale dal comportamente non troppo aggressivo.

Ora dopo il momento alla Super Quark, passiamo alla serie vera e propria.
Questi simpatici personaggi non sono nuovi del panorama, ma derivano da una famosa serie di peluche arrivata ormai al suo quindicesimo anniversario.
(Quelli lunghi che sembrano delle polpette, sicuramente li avrete visti a qualche fiera del fumetto, dopo che sono diventati famosi, il design è stato ripreso ed applicato a tantissimi altri personaggi, sono convinto che diversi di voi ne avranno qualcuno di Love Live o di quelli a forma di criceto)

(Alla fine trovate il link agli altri episodi)

COMINCIAMO
La puntata si apre sullo sconfinato e maestoso panorama della Prateria Midorino.
Ci troviamo a diversi metri di altezza e l’unica cosa che vediamo è il verde dell’erba e tre piccoli pallini rossi che si lasciano dietro una scia più chiara.
Cosa sono?
Sembrano quasi delle palline che rotolano o delle goccioline che colano da una superfice , ma invece sono tutt’altro.
State ammirando i protagonista della nostra storia!

La scia che vedevamo alle loro spalle è semplicemente ciò che rimane del loro passaggio.
Sono praticamente dei tosaerba a motore infermabili e insazziabili.
Il trio è composto da animali di diverse dimensioni che sostanzialmente mangiano e basta.
Il più grande è il Signor Capibara, che a quanto dice la descrizione che compare nella targhetta a lato dello schermo, adora mangiare, rilassarsi e farsi un bel bagno caldo alle sorgenti termali.
(Se volete apprezzare al massimo la cosa, dovete leggerlo “SIGNOR CAPIBARA!!!” e mentre lo dite, in testa dovete avere la voce di Pumba del Re Leone che urla “SIGNOR MAIALE!!!“)

Nella seconda parte della puntata facciamo la conoscenza del boss dei capibara.
(Un po’ il Fonzie del regno animale se volete)
Questo esemplare di capibara è molto ammirato, soprattutto dai cuccioli della sua specie che cercano in tutti i modi di imitarlo.
La cosa non è sempre facile, soprattutto quando il boss decide di scalare una “ripida” collina.

Ma perché hanno hanno fatto tutta questa scarpinata?
Ma ovviamente per raggiungere un caldo posticino al sole così da potersi godere un bel sonnellino.
Quindi finisce qui?
Certo che no.
Una volta svegliato il boss decide che è ora di tornare a casa.
Quindi?
Si scivola giù di chiappe dalla collina e già che ci siamo ci mangiamo anche qualche altro ciuffo d’erba sparso qua e là.
(Praticamente quel roditore gigante ha realizzato il mio sogno, esci di casa per andare a fare una passeggiata, così che puoi metterti a dormire al calduccio e poi mentre torni fai anche lo spuntino, ma è fantastico, ci credo che quel capibara è rispettato, si merita sul serio il titolo di “boss dei capibara”)

CONSIDERAZIONI
Prima di parlare di ciò che abbiamo appena visto, dovete sapere che il riferimento che facevano sopra alle sorgenti termali non è casuale.
In Giappone questi animali sono diventati praticamente delle attrazioni di culto, in particolare sono diventati molto popolari quei parchi dove è possibili vederli in branco mentre mangiano frutta e si godono il loro bagno rilassante.
(Praticamente, sul suolo nipponico, i Capibara alle terme sono diventati il nuovo fenomeno virale al pari dei gattini che fanno cose divertenti di qualche anno fa)

La serie è super semplice e sostanzialmente sono mini storielle pensate per i più piccoli
Le animazioni sono anche loro super semplici e prive di dettagli, ma attenzione, non crediate che fare serie per bambini come questa, sia una passeggiata.
Io ci tengo sempre un sacco a far comprendere alle persone la difficoltà di realizzare una storia per bambini.

Immaginate di dover scrivere qualcosa per un pubblico che non conosce niente, che non ha già dei concetti in testa, che non capisce la maggior parte delle parole e che si stufa facilmente, voi come fareste?
Già solo da questo si intuisce tutta la bravura e il lavoro immenso degli addetti ai lavori.
Ci vuole uno studio e un’attenzione alla psicologia dello sviluppo, che neanche immaginate.

Per cominciare, si i disegni sono super semplici, ma sono fatti così apposta per essere facilmente comprensibili, riconoscibili ed associabili a forme e figure già conosciute anche dai bimbi molto ma molto piccoli.
I Capibara, anche loro sono stati scelti per una ragione, dovevano essere animali noti a tutti (in realtà nel resto del mondo questi animali non sono così conosciuti, ma come dicevo sopra, in Giappone sono diventati gli idoli della popolazione) e soprattutto, non dovevano essere animali spaventosi o che potessero dare un messaggio negativo.
Invece i capibara sono dei toponi giganteschi e un po’ imbranati, come fanno a non starti simpatici?

La serie è un kodomo, ovvero una serie per bambini.
(Sicuramente conoscerete Doraemon che è tra gli anime kodomo più famosi di sempre)
Praticamente paragonatelo ai programmi stile Dora l’esploratrice o Dodò e l’albero Azzurro.
Quindi, ovviamente non giudicherò la serie come le altre, non mi metterò a fare analisi profonde e a trovare imperfezioni, tempi di narrazione sbagliati e caratterizzazioni stereotipate.
Godiamoci questo anime come se fosse una cosa che vuole riportarci con la mente ai bei tempi andati, quando eravamo piccoli, felici e spensierati.
Ancora mi ricordo quanto amavo la Melevisione, tornavo dalle elementari e giù di fantabosco con Tonio Cartonio.
Se non si era capito, guardare i kodomo mi piace molto, (ve ne avevo parlato anche nella AketsuCultura dedicata alla storia della Sanrio) mi rilassano e mi ricordano perchè amo l’animazione e quanto divertimento può trasmettere questo media narrativo.

Episodio successivo –>

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(non so scrivere, faccio un sacco di errori e
non pubblico nessuna recensione, commento roba e basta)

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