Disney Silly Symphonies: La befana del ragno

(Qui trovate un approfondimento sulle Sinfonie Allegre)

INTRODUZIONE
Nuovo corto delle Silly Symphonies, ” La befana del ragno” in originale “Midnight in a Toy Shop”.
Questa volta alla regia abbiamo Wilfred Jackson (un nome che sentirete spesso quando si parla di Disney e in particolare del suo apporto a Steambot Willie, primo corto con Topolino)
Ormai il team di sviluppo è abbastanza diverso dai primi lavori e anche qui possiamo vedere alcuni nomi noti come Les Clark, Norman Ferguson, Dick Lundy, Ben Sharpsteen, Jack King ecc. ecc.

(Alla fine trovate il link agli altri corti della serie)

COMINCIAMO
Ci troviamo fuori da un piccolo negozio di giocattoli.
La neve scende lenta ma abbondante, un forte vento spazza via ogni colpa e rende impossibile uscire di casa.
Anche gli arbusti più piccoli e fragili devono cedere alla sferzate d’aria che piegano le loro fronde.
L’unico essere vivente che ha la sfortuna di trovarsi in mezzo a questa tormenta è un piccolo ragnetto.
La sua tela viene spazzata via e l’unico rimedio è ripararsi all’interno del locale.

Una volta entrato, il piccolo insetto si ritrova in un mondo completamente nuovo e inaspettato.
Ormai la bufera è solo un lontano ricordo e il piccolo può concedersi qualche ora di svago e relax.
Inizialmente vengono mostrati i giocattoli più vicini all’ingresso, una macchinina con la carica, un cuccuiolo di peluche e un pendolo i cui rintocchi fanno bellamente i loro comodi.

Avventurandosi nelle profondità del locale, il piccolo essere dalle sei zampe (è vero che i teoria un ragno dovrebbe averne otto ma boh, forse erano troppo difficli da animare e hanno oprato per metterne solo sei?) scova sempre più giocattoli, tra cui anche un piccolo pianoforte.
Con un’illuminazione abbastanza precaria, in quanto il lumino viene messo pericolosamente vicino a un pacco di fuochi d’artifico, parte un’assolo da gran concerto.
Il ragno suono nei modi più strani e assurdi, con due zampe, con quattro, con la testa, rimbalzando con le chiappe e con la lingua.
(Ve lo immaginate una cosa del genere fatta da un vero musicista ad un concerto? che bomba)

Incuriosite dalla musica, una coppia di bambole inizia misteriosamente a ballare dal nulla.
(è così che iniziano i film horror in genere)
Dopo di loro tutto il locale si anima, i blocchi delle costruzioni, le paperelle di legno, i carillon, gli orsacchiotti di peluche e perfino i Jack in the box.
(Non sò come si chiamano in italiano onestamente)

Sul finale del cortometraggio accade l’impensabile.
(Più o meno)
In preda all’euforia del divertimento, il ragno fa cadere il lumino che guarda caso ti avvevo avvisato non puoi mettere così vicino a dei fuochi d’artificio ma che sei scemo?
Dal nulla parte il Vietnam, esplosioni ovunque, tenebre e terrore si impossesssano del locale e il ragnetto è costretto a battere la ritirata trovando riparo dove capita.

CONSIDERAZIONI
La musica e i balletti tornano ad essere protagonisti.
Gli ultimi 2 corti mi avevano un pò smontato, questo invece devo dire che mi ha fatto tornare il sorriso.
Mi è piaciuto vedere i vari giocattoli prendere vita ed è anche stato un modo simpatico per vedere quelli che effettivamente erano i giochi dell’epoca.

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Grazie per la lettura

(non so scrivere, faccio un sacco di errori e
non pubblico nessuna recensione, commento roba e basta)

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