Michiko e Hatchin: ep1 Addio gelido paradiso

Introduzione
Michiko & Hatchin è una serie anime del 2008 in 22 episodi prodotta dallo studio Manglobe.
Come addetta ai lavori abbiamo Sayo Yamamoto (Samurai Champloo, Yuri on ice, Eureka Seven, in cui ha ricoperto i ruoli di direttrice, scrittrice o supervisione animazioni/stroyboard)
La storia ruota attorno al rapporto tra 2 figure femminili molto forti, il tutto è accompagnato da ambientazioni e collonna sonora che riprendono molto i ritmi brasiliani/sudamericani.

(Cliccate qui per leggere un approfondimento sulla serie)

Cominciamo
Vediamo subito una delle protagoniste principali, Michiko Malandro, prigioniera 403.
Attualmente la donna è detenuta in un carcere di massima sicurezza ma non lo sarà ancora per molto, infatti il suo piano di fuga è già in atto.
I condotti di areazione sono un buon modo per fuggire ma la cosa è troppo prevedibile e con le guardie armate che non esitano un secondo a sparare, bisogna pensare in fretta.
Michiko sfonda uno dei controsoffitti in legno e si fionda su una delle guardie, ora che ha con sè un mitra le cose sono più semplici.
(O almeno così credeva)

(Alla fine trovate il link agli altri episodi)

Fuori dalle mura la aspetta un’elicottero della polizia, neanche questo può fermare Michiko, infatti in seguito a una raffica di mitra, il velivolo perde l’orientamento e finisce per schiantarsi contro una delle pale eoliche del carcere, la cortina di fumo, derivata dall’esplosione, garantisce una copertura adeguata alla fuga della donna.

Ci spostiamo in casa di Hatchin, una ragazzina timida e silenziosa dai capelli biondi.
Purtroppo il contesto familiarte in cui si trova la piccola, non è dei migliori, la famiglia adottiva composta dal padre Pedre, la madre Joanna e i fratelli Maria e Gabriele e tutto tranne che amorevole.
La ragazza è trattata al pari di una serva ed è costretta a seguire ogni ordini e subire ogni angheria.
(Per capirci, è stile famiglia Dursley di Harry Potter, quei soggetti che ti fanno salire tutto l’odio possibile)

I sopprusi continuano giorno dopo giorno, tra insulti, dispetti e violenza fisica, niente sembra poter salvare Hatchin dal suo destino.
Anche i funzionari che dovrebbero occuparsi delle adozioni sono corrotti e non vedono oltre la facciata della brava famigliola.
Un giorno qualcosa scatta nella ragazzina e quest’ultima dopo ever preso per bene a ceffoni la sorella, fugge di casa.
(Putroppo non ha dove andare e la fuga ha vita breve)
Intanto, dall’altra parte della città qualcosa si smuove, dopo aver raccimolato un pò di soldi con una rapina, Michiko afferma di essere la madre di Hana/Hatchin e si dirige verso casa dei suoi genitori adottivi.

Padre Pedro non avvetta di consegnare Hatchin e vede la cosa come un tentativo di sminuire la sua carica, perciò armato di fucile aspetta la donna.
Purtroppo per lui, non avrà tempo di usare la sua arma, Michiko entra in casa sfondando una delle finestre della sala da pranzo.
In preda alla confusione e allo sconcerto generale, la donna prende con sè la piccola e le due fuggono in moto inseguite dalla polizia.

Finalmente le suppliche di Hana sono state ascoltate, qualcuno è arrivato e l’ha portata via dall’inferno familiare in cui era rinchiusa, per lei si prospetta una nuova vita.
(Se prima non finiscono per farsi sparare)

Episodio successivo –>

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Grazie per la lettura

(non so scrivere, faccio un sacco di errori e
non pubblico nessuna recensione, commento roba e basta)

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